La formazione del personale a seguito della nota M.I. n. 37467 del 24/11/2020

Le novità in materia di formazione in servizio

La nota del M.I. n. 37467 del 24/11/2020, avente oggetto Formazione docenti in servizio a.s. 2020-2021. Assegnazione delle risorse finanziarie e progettazione delle iniziative formative, ribadisce le novità introdotte dal CCNI, sottoscritto il giorno 19 novembre 2019, delineando il nuovo quadro di riferimento entro cui realizzare le attività di formazione in servizio per il personale della scuola, per gli anni scolastici 2019/20, 2020/21, 2021/22.

La formazione in servizio è finalizzata a migliorare gli esiti di apprendimento degli allievi e la loro piena educazione ad una cittadinanza responsabile, attraverso una duplice strategia:

  1. sostenere e sviluppare la ricerca e l’innovazione educativa per migliorare l’azione didattica, la qualità degli ambienti di apprendimento e il benessere dell’organizzazione;
  2. promuovere un sistema di opportunità di crescita e sviluppo professionale per tutti gli operatori scolastici e per l’intera comunità scolastica.

Il nuovo quadro conferma una visione della formazione in servizio come elemento di sviluppo dell’intero sistema educativo e, a differenza dello scorso triennio, mette direttamente a disposizione degli Istituti una quota delle risorse finanziarie disponibili per far fronte ai bisogni formativi specifici.

Le scuole Polo e la formazione

Le scuole Polo per la formazione avranno a disposizione una quota pari al 40% delle risorse finanziarie disponibili, per la gestione coordinata sul territorio delle iniziative di formazione previste dall’Amministrazione scolastica.

Anche a seguito delle innovazioni normative in corso di attuazione dovranno essere realizzati percorsi formativi rivolti:

  1. alla didattica digitale integrata (DDI);
  2. all’educazione civica con particolare riguardo alla conoscenza della Costituzione e alla cultura della sostenibilità (Legge 92/2019);
  3. alle discipline scientifico-tecnologiche (STEM);
  4. ai temi specifici di ciascun segmento scolastico relativi alle novità introdotte dalla recente normativa.

Tali percorsi formativi sono coordinati dagli USR attraverso il coinvolgimento diretto delle scuole polo per la formazione.

Questo livello di formazione, quindi, risponderà ad esigenze di approfondimento per i temi segnalati come prioritari a livello nazionale; potranno essere rivolte a gruppi delimitati di insegnanti individuati come figure di facilitatori della formazione (tutor, coordinatori, referenti); assumeranno un carattere di sistema per agevolare una più capillare azione formativa all’interno delle scuole.

I singoli Istituti e la formazione

Una quota pari al 60% delle risorse finanziarie disponibili per ciascun Ambito sarà distribuita dalle scuole polo per la formazione direttamente ad ogni istituto scolastico, per far fronte alle esigenze di formazione autonomamente deliberate dalle scuole.

Le singole istituzioni scolastiche, quindi, dovranno adottare un Piano di formazione di Istituto in coerenza con gli obiettivi del PTOF e con i processi di ricerca didattica, educativa e di sviluppo, in sintonia con le priorità e le strategie delineate nel Piano Nazionale di Formazione. Dovranno essere anche considerate le esigenze ed opzioni individuali.

Il Piano di formazione di Istituto potrà comprendere anche iniziative di autoformazione, di formazione tra pari, di ricerca ed innovazione didattica, di ricerca-azione, di attività laboratoriali, di gruppi di approfondimento e miglioramento. Nel Piano sarà comunque necessario precisare le caratteristiche delle attività di formazione, nelle diverse forme che queste potranno assumere, definendo le relative modalità di documentazione e attestazione.

Le attività dovranno rispondere ad effettive esigenze di messa a punto del curricolo di scuola, nelle sue diverse articolazioni, di messa a sistema di innovazioni metodologiche di comune interesse, di stimolo al lavoro collegiale e alle decisioni condivise in materia di autonomia didattica.

Esigenze di specifico approfondimento, per le singole aree disciplinari e insegnamenti particolari, per temi legati al contesto sociale e territoriale, ai percorsi di continuità verticale, alle dinamiche interculturali potranno essere affrontate attraverso la costituzione di reti di scopo e la realizzazione di progetti con Università, Enti locali, enti accreditati e associazioni riconosciute.

La Governance integrata della formazione

In linea di massima, in sede di progettazione delle attività, i Piani formativi di istituto (art. 63-71 CCNL 2006-2009) potranno utilmente considerare le diverse opportunità offerte da:

  1. organizzazione diretta di attività formative da parte dell’istituto, anche in modalità autoformazione e ricerca didattica strutturata;
  2. organizzazione coordinata con altre scuole di iniziative formative di rete (per tipologie specifiche di approfondimento);
  3. partecipazione ad iniziative formative di carattere nazionale promosse dall’Amministrazione scolastica, tramite le scuole polo della formazione;
  4. la libera iniziativa dei singoli insegnanti, attraverso l’utilizzo dell’apposita card del docente.

Le diverse iniziative formative rispondono a finalità diverse, ugualmente meritevoli di essere apprezzate, condivise e riconosciute, se coerenti con le esigenze formative complessive dell’istituzione scolastica di appartenenza.

Chi può accede alla formazione

Tutto il personale in servizio (T.D. e T.I.) può accedere alle iniziative formative.

Il passaggio dei processi di progettazione e realizzazione delle iniziative formative alle singole istituzioni scolastiche, consente di coinvolgere tutto il personale in servizio nella lettura delle esigenze di sviluppo e di miglioramento della scuola, di adottare scelte coerenti con gli obiettivi ed i tempi del Piano triennale dell’offerta formativa (art. 66 del C.C.N.L. 2006-2009), di consolidare lo spirito di collaborazione e di condivisione tra tutti i membri della comunità professionale.

Materiali utili